schermata-2016-12-05-alle-17-22-18Il business ha un ruolo cruciale da giocare nella partita dei cambiamenti climatici. E le grandi aziende lo sanno. Un’organizzazione come il World Business Council for Sustainable Development, che mette insieme i CEO di 200 tra le più grandi aziende del mondo di tutti i settori, dalla chimica all’energia, dalle banche alle costruzioni, dalle comunicazioni al cibo, all’acqua, ai trasporti, persino di oli e di gas, con una somma di introiti di circa 9 mila miliardi, con 19 milioni di impiegati e che ha collegamenti in 70 paesi, è stata determinante per l’Accordo di Parigi e per la Partnership di Marrakech. Sono i CEO che hanno l’occhio lungo, quelli che sanno di dover guardare rischi ed effetti del clima sul loro business, quelli che oggi premono per dare un prezzo al carbonio e credono nell’inevitabilità di una terza rivoluzione industriale, sostenibile.

Incontriamo Peter Bakker, leader del WBCSD, a Milano, dove dà il benvenuto nel World Business Council al CSR Manager Network italiano, la rete di manager impegnati in percorsi di responsabilità sociale d’impresa capitanata da Fulvio Rossi, CSR manager di Terna, che proprio nell’occasione compie i suoi primi 10 anni.

Ne nasce una interessantissima conversazione a più voci, che vi proponiamo in più servizi video del nostro inviato Giuseppe Toninelli, con un testo di riepilogo scritto da uno dei “conversatori”, Valentino Piana, direttore dell’Economics Web Institute, economista e esperto sull’Accordo di Parigi

IL TRAILER

Peter Bakker alle imprese italiane: trasformate marketing e core business come vi suggeriscono i manager della CSR (Corporate Social Responsibility)

di Valentino Piana

I principali 200 marchi dell’industria mondiale che conta e che ha capito il nuovo paradigma dello sviluppo sostenibile si sono riuniti nel World Business Council for Sustainable Development (WBCSD) per poter interloquire e negoziare con le Nazioni Unite, i governi, le autorità che regolano i mercati una transizione irreversibile e rapida verso la low carbon economy.

Capitanati da Peter Bekker, manager olandese un tempo a capo del colosso TNT della logistica integrata, hanno favorito l’Accordo di Parigi, osservato gli impegni finora messi in campo dai governi (i cosiddetti Contributi determinati a livello nazionale o NDC) e sono ora impegnati a verificare come raggiungerli e superarli, facendo coraggio ai governi in vista del loro incremento nel 2018, al primo check-up dell’azione climatica globale.schermata-2016-12-05-alle-19-49-53

La loro azione, così come quella di altre alleanze (città, regioni, investitori), non è più solo parallela a quella dei governi (col loro portale internet NAZCA giustapposto a quello dgli NDC): è invece sinergica e di stimolo diretto, grazie al lancio dell’Alleanza di Marrakech per l’azione climatica globale, forse il risultato maggiore della COP22, focalizzato sull’azione immediata, cadenzata in cicli annuali con scadenze trimestrali.

Peter Bakker parla alle aziende italiane di clima e di terza rivoluzione industriale ed economica e risponde alle nostre domande sulla Marrakech Partnership, su competitività e rischi d’impresa…


“CSR? E’ una parola morta, ma non i suoi contenuti. Dobbiamo cambiare visione”

Nel corso della serata per i 10 anni dell’associazione italiana dei manager CSR, Bakker è stato tranchant: la CSR non può essere una funzione aziendale a valle delle altre, che si limita a contabilizzare gli impatti sociali ed ambientali dell’operato aziendale, magari correggendo eccessi e compensando azioni – deve essere invece pienamente coinvolta nel ripensamento strategico e finanziario dell’impresa nel nuovo scenario. I suoi manager saranno essenziali per rispondere alle richieste dei controllori finanziari e del mercato.

Essere virtuosi non è solo una scelta autonoma, è un modo per interpretare i trend di fondo della competitività globale. I mercati hanno recepito il segnale forte e chiaro dell’Accordo di Parigi ed i rischi che esso evidenzia (superare i due gradi di riscaldamento climatico, azzerare l’utilizzo di certe componenti delle fonti energetiche, rimuovere dal patrimonio aziendale i relativi giacimenti, ecc.).

Il tempo dell’azione era ieri, oggi è tempo di agire insieme” tra policymakers, settore privato e città.

Il WBCSD sta contribuendo ai lavori della Task Force internazionale dei G20 sulla rendicontazione dell’esposizione ai rischi climatici delle aziende quotate in Borsa e che sottopongono amministratore delegato e CdA a supervisione interna indipendente.

La diffusione di questi ed altri standard avrà l’effetto di produrre trasparenza nei bilanci bancari e degli investitori rispetto a green economy e brown economy, con la conseguenza che a breve la prima pagherà interessi minori dei secondi, le cui richieste di nuove espansioni saranno finanziate solo con difficoltà.

schermata-2016-12-05-alle-19-51-22Cambieranno quindi gli assetti di governance interna: i manager CSR contribuiranno di più al marketing ed al posizionamento produttivo delle loro imprese, a volte anche cambiando nome o mestiere. Innanzitutto nei grandi gruppi, ma non solo. Infatti la spinta a ridurre le emissioni di CO2 ed in generale a perseguire la sostenibilità, ora codificata negli Obiettivi universali di sviluppo sostenibile, si sposta dalle grandi imprese alle intere filiere di fornitura che ad esse fanno riferimento, incluse quelle della grande distribuzione.

I partecipanti italiani all’incontro hanno animatamente discusso queste tesi, consci di essere sulla frontiera, in Italia, e di dover svolgere un ruolo di mediazione tra le sub-culture aziendali ed il mercato.

E’ lo stesso Fulvio Rossi, presidente della rete dei CSR Manager, a darci un quadro della situazione italiana.schermata-2016-12-05-alle-19-50-42

“Le grandi imprese stanno trascinando tutti i loro fornitori, piccoli e grandi, verso minori emissioni”, dice. E ancora: “dall’Italia  abbiamo lanciato un segnale specifico al WBCSD sul cibo sostenibile, nostra eccellenza”.

Il mondo dell’investimento ora analizza la governance aziendale per verificare l’impegno sulla sostenibilità, come fattore rivelatore di una cultura aziendale più solida.

Nella conversazione non poteva mancare la domanda su colui che a Marrakech, alla Conferenza mondiale sul clima, è stato il “convitato di pietra”, quel Donald Trump neo eletto che scatena i timori di tutto il mondo impegnato sui cambiamenti climatici. Bakker risponde così, a chi gli chiede cosa accadrà e come fare ad avere un dialogo positivo su questi temi con il neo presidente degli USA:

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Redazione centrale di giornalistiNellerba.it Giornalisti Nell'Erba è realizzato dall'associazione di promozione sociale Il Refuso. Nel tempo ha collezionato tanti riconoscimenti e partnership come ad esempio quelle con ANSA, Ordine Nazionale dei Giornalisti, Federazione Nazionale della Stampa, Federazione Italia Madia Ambientali FIMA, European Space Agency (ESA), Agenzia Spaziale Italiana, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Lega Navale Italiana, Marina Militare, Università di Roma Tor Vergata. Ha i riconoscimenti della Presidenza della Repubblica, del Ministero dell'Ambiente e tante altre istituzioni.

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