Perugia, Festival internazionale di giornalismo – Fotografia, una parola semplice, ma che racchiude alle spalle una storia di studi, ricerche e soprattutto evoluzione. Oggi immortaliamo con una foto quasi tutto quello che facciamo: che sia visitare un posto nuovo, partecipare ad un evento importante o semplicemente stare in compagnia di amici. Ma perché è così importante scattare fotografie? Come sarebbe la vita senza di loro?

image1Robb Montgomery – consulente multimediale, giornalista, designer e fondatore della Smart Film School – lancia la provocazione: “Se da un giornale togliamo tutte le immagini e poi lo diamo ai lettori, quale sarà l’effetto?”

Il risultato? Una lettura che non attira i nostri occhi, e oltre al rischio di non coinvolgersi c’è quello di non soffermarsi su aspetti importanti che appunto vengono ripresi e sottolineati dall’immagine. Considerazioni analoghe si possono fare per i video: “Solitamente ad accompagnare le riprese si inserisce una base musicale pertinente al contesto e questo ci aiuta a rivivere i momenti”.

“Ma ci sono altre due semplici mosse dagli effetti interessanti: lasciare i suoni originali oppure rimuovere l’audio –  fa notare Montgomery – nel primo caso udiremo suoni e rumori tipici della vita quotidiana e il video risulterà più naturale, vicino all’esperienza reale. Se invece togliamo ogni tipo di suono, la conseguenza è una maggior concentrazione in ciò che è riprodotto, l’unico senso in funzione è la vista e tutta la nostra attenzione si concentra su di essa”.

Che mondo sarebbe senza foto? “Sarebbe un po’ come l’acqua della pasta senza sale, ma attenzione non affidiamoci solo alla memoria fotografica, non dimentichiamoci che oltre ad imprime i momenti sulla carta quello che conta è viverli intensamente”

Qui il link al video dell’evento su format video e metodi innovativi

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