cop22_dg_688px_0Marrakech, 14 novembre 2016 – L’educazione gioca un ruolo fondamentale nel processo contro i cambiamenti climatici e per l’adattamento alle situazioni che questo può creare. E’ uno dei punti dell’Accordo di Parigi. Senza la consapevolezza dei cittadini, nessuna azione sarà efficace.

La giornata sull’Educazione a COP22 viene aperta da Sua Altezza la Principessa Lalla Hasnaa, presidente della  Fondazione Mohammed VI per la Protezione dell’Ambiente che coglie l’occasione per annunciare l’adesione del Marocco alla Blue Belt (rete presieduta dal Principe Alberto di Monaco per la resilienza delle popolazioni costiere e la tutela delle coste e delle specie marine). Sarà ancora una volta l’UNESCO a coordinare le azioni educative nel mondo. Ed è UNESCO a presentare a Marrakech il nuovo rapportoPLANET: Educazione per la sostenibilità ambientale e la crescita green” del Global Education Monitoring (GEM).

“Il radicamento della sostenibilità inizia sui banchi di scuola”, ha detto il direttore generale dell’UNESCO Irina Bokova durante un evento high livel durante la giornata dedicata alla formazione. “C’è sicuramente una crescente consapevolezza del fatto che l’educazione non è un qualcosa in più, ma una parte integrante di qualsiasi strategia per combattere i cambiamenti climatici e la chiave per un futuro verde”, continua Bokova. “Per la prima volta in assoluto, abbiamo un unico obiettivo concordato a livello internazionale che fa riferimento specifico alla educazione allo sviluppo sostenibile, ed è nel target 4.7 dell’Accordo di Parigi. Questo obiettivo non deve solo concentrarsi su come mandare tutti i bambini a scuola, ma su ciò che a scuola apprendono – sulle competenze, sulla competenze per la cittadinanza globale e per sviluppo sostenibile”.

Patricia Espinosa, segretario esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC),  la Principessa Lalla Hasnaa del Marocco e il Ministro dell’Istruzione e della formazione professionale del Marocco Rachid Benmokhtar Benabdellah  concordano sul fatto che l’educazione può migliorare l’attuazione dell’agenda clima.

“Non riusciremo ad applicare l’Accordo di Parigi senza la sensibilizzazione, senza modificare comportamenti e mentalità, senza una mobilitazione di governi, società civile e del settore privato, senza elevare lo status degli insegnanti. Tutto questo inizia con l’educazione. L’economia verde non funziona senza una società verde e senza cittadini  consapevoli della posta in gioco del cambiamento climatico”.

La UNFCCC e l’UNESCO presentano a COP22 anche la nuova guida per accelerare le azioni educative dal titolo Azioni per la responsabilizzazione climatica, linee guida per accelerare le soluzioni attraverso l’educazione e la pubblica consapevolezza“.

Tra gli attori presenti a Marrakech per parlare di educazione allo sviluppo sostenibile, anche l’italiano Mario Salomone, segretario generale WEEK (World Environmental Education Congress).

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giornalista professionista, è direttore responsabile di Giornalisti nell'Erba, componente dell'ufficio di presidenza FIMA (Federazione Italiana Media Ambientali) e membro Comitato Scientifico per CNES UNESCO Agenda 2030. Presidente de Il Refuso a.p.s.. In precedenza ha lavorato come giudiziarista per Paese Sera, La Gazzetta e L'Indipendente. Insieme a Gaetano Savatteri ha scritto Premiata ditta servizi segreti (Arbor, 1994). Collabora con La Stampa.

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