Trend topic ricorrente di questo periodo è quello relativo le fake news, e in particolare quelle di tipo politico. Ma poco o raramente si sente parlare di fake news relative alle aziende. Anche le grandi aziende, le multinazionali, molto spesso etichettate come cattive, possono essere i soggetti destinatari di informazioni false che diventano presto virali. Il processo di viralizzazione può partire con dolo, ma può capitare anche sia in buona fede. Molto spesso il fenomeno vive e prolifica sui social network, fino a distorcere la realtà e far crescere nella mente dei consumatori allarmismi inutili e infondati.

Vero è che può essere difficile credere alle parole di un soggetto chiamato a rispondere in prima persona per dare giustificazioni a se stesso. Come fanno dunque le grandi aziende a tenere conto delle accuse, richieste di informazioni e lamentele da parte della propria community, a seguito diffusione di news inesatte, male interpretate e fake news?

Cristina Broch, direttore comunicazione di Coca Cola Italia, spiega quali sono le principali informazioni distorte che investono la multinazionale e come lo staff di comunicazione monitora e risponde in propria difesa.

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Approda a Il Refuso nel 2008 dove rimane in pianta stabile dal 2014, dopo una serie di esperienze lavorative nel giornalismo, la comunicazione e il management. Nel 2010, diventa giornalista pubblicista, per Giornalisti Nell'Erba ricopre prima il ruolo di responsabile relazioni esterne e coordinatore generale, in occasione di Expo è coordinatrice di #gNeLab e dal 2015 vicedirettore di giornalistinellerba.it. Ama il cibo, la musica (rigorosamente antecedente agli anni 2000) e condividere i primi due in buona compagnia.

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