Perugia, 6 aprile 2016 –
“Così come Superman ottiene i propri super poteri dal sole, la nostra forza come giornalisti è nelle persone che serviamo”. Così Josh Stearn, il primo giorno dell’edizione 2016 del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, descrive la trasformazione della professione: il giornalista investigativo prende le vesti di attivista e si mette al servizio dei cittadini, collaborando con loro e utilizzando strumenti come l’analisi dei dati e i social network, spostando l’attenzione pubblica su tematiche di carattere sociale e ambientale. E’ civic journalism, perché coinvolge i cittadini, e data journalism, perché raccoglie e “interpreta” i numeri.
Rosy Battaglia, con il progetto di civic journalism e crowmapping ambientale Cittadini reattivi, nel 2013 ha parlato in modo nuovo del problema dell’amianto in Italia coinvolgendo cittadini e amministratori locali anche attraverso i social network o il monitoraggio dal basso. “Noi vorremmo arrivare prima, per capire quello che porta al compimento di un reato. Cerchiamo di trovare i buchi all’interno della pubblica amministrazione che, per esempio in Italia, portano ad ingiustizie sociali, ambientali e che riguardano la salute dei cittadini” spiega ai microfoni del festival.
Cittadini reattivi va oltre il classico giornalismo d’inchiesta e, attraverso la sua piattaforma e workshop di formazione civica, unisce i cittadini e li porta all’ interno delle inchieste di interesse pubblico utilizzando i nuovi mezzi di comunicazione con scopo sociale. Un impegno costante che ha portato nel 2015 alla pubblicazione dell’inchiesta “Il prezzo dell’amianto: un morto ogni 3 ore”, che ha confrontato i dati pubblicati dal ministero dell’Ambiente con quelli resi noti dai cittadini sulla piattaforma online. Attraverso l’analisi dei dati si è passati dai 34000 siti contaminati registrati ufficialmente a più di 300000 siti da bonificare, smentendo di fatto i dati rilasciati dal Ministero. Un’inchiesta che ha dato voce ai più di 3000 morti l’anno a causa della contaminazione di amianto.
Sempre in Italia Gianluca de Martino con il progetto Confiscati Bene analizza i dati e monitora i beni confiscati alle mafie favorendone la trasparenza e il riuso.
Un progetto di open data con lo scopo di favorire il dibattito pubblico sul riutilizzo delle proprietà confiscate, creando uno strumento di lotta alla criminalità.
E’ la nuova frontiera del giornalismo d’inchiesta che unisce la matematica e l’analisi dei dati con l’attivismo. Una tendenza che prende piede anche all’estero, come testimonia Daniel Drepper, cofondatore di Correct!v,associazione no-profit di giornalismo investigativo che dal 2014 ha l’obiettivo di fornire ad ogni cittadino l’accesso alle informazioni. “Ci differenziamo dai media tradizionali perché svolgiamo anche un ruolo di educatori in Germania. Più sono i cittadini che riescono a svolgere le proprie investigazioni e ad ottenere informazioni da soli, più trasparenti diventeranno le istituzioni”.
Realizzato da Bwanika Bazannye Renè, hanno collaborato Federico Ragni, Lucrezia Rinelli e Tancetti Alice della classe III B del liceo Alessi di Perugia
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