Il mondo non ha ricevuto le risposte attese da COP25. Non c’è accordo sui temi “caldi”.

Nonostante le due settimane di negoziati, incalzate dalle manifestazioni dei Fridays For Future e i due ulteriori giorni di incontri, bilaterali, negoziazioni ininterrotte, quello a cui si è giunti non è certo il testo che ci si aspettava.

I negoziati sono andati avanti tutta la notte, ma non si è raggiunto un accordo per quanto riguarda l’Art. 6 del Paris Agreement, questione nodale di questa COP per la regolamentazione dei mercati del carbonio, che verrà rimandato alla prossima sessione negoziale di giugno 2020 a Bonn.

Nella desolazione di IFEMA a Madrid, un gruppo di delegati ha continuato a discutere gli ultimi punti rimasti aperti. La sala Baker ha accolto oltre 3 ore di Plenaria presieduta da Carolina Schmidt, affiancata da Patricia Espinosa, executive secretary UN.

Nemmeno l’ambizione dichiarata, urlata e spergiurata, è approdata a una decisione rilevante. Sebbene ci siano stati dei passi in avanti rispetto al testo di venerdì, si lasciano margini di azione nei prossimi mesi, con l’impegno a rivedere gli obiettivi al rialzo prima di Glasgow. Del resto era stato annunciato anche da Timmermans nelle scorse ore che un risultato insoddisfacente sarebbe stato inaccettabile.

“Abbiamo sentimenti contrastanti” ha detto la presidente di COP25 a guida cilena, Carolina Schmidt, nel corso della plenaria di questa mattina, “da una parte la speranza” nonostante, di fatto, molti degli argomenti sono stati rimandati per mancanza di accordo tra le parti, è innegabile che quella appena conclusa sia stata la più lunga e sofferta delle COP. Ma certo i risultati sono insufficienti. “Chiaramente non è sufficiente, il mondo ci chiede una soluzione urgente e migliore. I giovani ce lo chiedono” ha detto la presidente.

Certamente urgenza c’è per l’Art. 6, ma anche per la questione finanziaria “dobbiamo garantire migliori condizioni di vita alle popolazioni più colpite dal cambiamento climatico, in termini di adattamento e mitigazione” ha detto Schmidt. Ancora nulla di fatto sulla questione del doppio conteggio dei carbon markets e nessun accordo per l’adaptation fund.

“La società civile – invece – si ritiene soddisfatta per quanto ottenuto in materia di diritti umani e in particolar modo per ciò che concerne il Gender Action Plan”, a dirlo è Chiara Soletti di Italian Climate Network. Il GAP è stato inserito nel Meccanismo di Varsavia (WIM) e si sta lavorando per ottenere una linea di credito all’interno del Green Climate Fund per così garantire un maggior coinvolgimento, in particolare, delle donne dei Paesi maggiormente colpiti dal climate change, per poter contribuire allo sviluppo di un percorso di contrasto all’emergenza climatica.

Nonostante ciò, e come prevedibile, piovono le critiche da parte di ONG e attivisti.

“La COP25 è stata un successo per l’industria dei combustibili fossili: il loro interesse ha vinto, bloccando efficacemente il processo e minando il risultato finale – a dirlo è May Boeve, Executive Director di 350.org – hanno ottenuto ciò che volevano: un testo indebolito che dà il via alla maggior parte dei grandi problemi in vista di COP26″ conclude.

“Che tipo di avvertimento, quali prove scientifiche stanno aspettando i nostri leader? Quanti milioni di persone devono marciare per strada prima di agire? Per favore, ditecelo, vorremmo davvero saperlo.” ha scritto su twitter Luisa Neubauer attivista di Fridays For Future Germania.

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I giovani chiedono di più. “Vi stiamo guardando” hanno detto ai grandi decisori, serve una risposta più ambiziosa e urgente.

E COP25 ha perso quest’occasione rendendo il nostro futuro ancora più incerto.

 

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Approda a Il Refuso nel 2008 dove rimane in pianta stabile dal 2014, dopo una serie di esperienze lavorative nel giornalismo, la comunicazione e il management. Nel 2010, diventa giornalista pubblicista, per Giornalisti Nell'Erba ricopre prima il ruolo di responsabile relazioni esterne e coordinatore generale, in occasione di Expo è coordinatrice di #gNeLab e dal 2015 vicedirettore di giornalistinellerba.it. Ama il cibo, la musica (rigorosamente antecedente agli anni 2000) e condividere i primi due in buona compagnia.

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