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Lamezia Terme (dalle nostre inviate) – “Il sacrificio dei nostri cari non è servito a niente”, dice Francesco Cristiano, fratello di Pasquale Cristiano, uno dei due netturbini uccisi la mattina del 24 maggio 1991 per mano di Cosa Nostra. I due appartenevano alla SEPI, ditta di smaltimento rifiuti che aveva soffiato l’appalto all’azienda di cui facevano parte alcuni membri della criminalità organizzata. L’amministrazione comunale usava indurre delle gare d’appalto che però venivano puntualmente vinte dalla stessa società. Quattro mesi dopo  l’assassinio, il Consiglio comunale venne sciolto per mafia e per ripristinare la legalità fu fondata l’attuale “Lamezia Multiservizi”. Purtroppo l’emergenza rifiuti non è stata risolta. Gli impianti presenti in Calabria sono pochi, e le risorse anche, come spiega Eliseo Bevivino, direttore della Multiservizi al Trame Festival. Nell’aprile scorso, è la Multiservizi a spiegare che, “a causa di problemi tecnici presso l’impianto Daneco, è in atto un rallentamento nelle operazioni di raccolta e conferimento dei rifiuti a discarica”. Il comune di Lamezia ha richiesto l’autorizzazione ad accedere ad altri siti regionali, ottenendo di poter conferire i rifiuti presso l’impianto di Alli in provincia di Catanzaro. Ma neppure questa soluzione pare risultare “esaurientemente risolutiva”: “il sito di Alli – spiegavano in un comunicato dalla Multiservizi – non può ricevere il conferimento oltre che del comune lametino anche degli altri comuni della provincia”.   

“Siamo arrivati ad un punto della nostra storia in cui o vinciamo tutti o perdiamo tutti” dice Pasqualino Allegro dell’ associazione “Rifiuti zero”.  Per risolvere il problema della non raccolta dei  rifiuti si stanno sensibilizzando i cittadini all’uso di un economia circolare che punta al riciclo, riuso, e una riduzione degli acquisti futili. Cittadini che però, a quanto pare, non aiutano, anzi: il 60% dei lametini – spiega Allegro – non adempie il dovere di pagare la tassa sui rifiuti (TARI) e così non si riesce a far fronte ai problemi pubblici ed ambientali. La Lamezia Multiservizi S.p.A., per bocca di Bevivino, invita quantomeno “i cittadini a limitare il deposito davanti alle abitazioni dei rifiuti tal quali, e dell’organico nelle zone di raccolta porta a porta, e dentro e fuori dai cassonetti nelle zone di raccolta stradale, fino a quando non rientrerà a regime il servizio del conferimento dei rifiuti”.

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