COP25 Madrid (dai nostri inviati) – Incontro Federica Gasbarro a Madrid, anche lei a COP25. Ha 24 anni, studia scienze biologiche all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. È una dei giovani attivisti fridays for future di tutto il mondo presenti a questa conferenza delle nazioni unite per il cambiamenti climatici. Durante una chiacchierata da ragazza a ragazza, per capire come stessero andando le cose, le chiedo quali siano le sue impressioni, “va bene o va male” insomma. Le COP sono l’unica strada che abbiamo per riuscire ad agire globalmente ed effettivamente sul problema dei cambiamenti climatici, l’unico momento in cui tutti, attraverso dei rappresentanti delle varie nazioni, ci ritroviamo davanti ai numeri e alle percentuali, a guardare in faccia alla realtà e a fare i conti con le nostre azioni, con i nostri impegni e con ciò che compartano le nostre “insufficienze”; quindi dovremo essere preoccupati se andasse male. Alla mia domanda Federica risponde che la sua impressione è per certi versi negativa, purtroppo perché alcuni Stati non riescono a prendere accordi su molti aspetti importanti, come quelli che riguardano la trasparenza e l’articolo 6 dell’Accordo di Parigi. Essendo l’azione collettiva quella più efficace, anzi l’unica possibile, ciò rende tutto ancora più difficile. Ma soprattutto fa capire a noi giovani che gli scioperi che abbiamo fatto finora proprio in vista di azioni, non sono serviti a molto, se non ad aumentare il livello d’attenzione da parte della società civile più giovane. Federica pero resta positiva e guarda il bicchiere mezzo pieno: questa è la prima COP aperta ai giovani, migliorerà di anno in anno. Il prossimo, ad esempio, sarà quello della prima “Pre-COP” dei giovani, e si svolgerà proprio in Italia, a Milano. Speriamo di essere tanti, molti più dei tanti che quest’anno sono venuti a Madrid, tanti tantissimi da tutto il mondo.
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