“Apro gli occhi, e mi ritrovo ancora una volta in quella situazione. Non era un brutto sogno, e neanche uno di quei brutti scherzi che mi faceva sempre Aamir. Chiedevo spesso alla mamma cosa stesse succedendo, ma lei mi rispondeva solo che presto sarebbe finito tutto. Piange tanto, in questi giorni. Di solito non piange. È forte, la mamma. Lo era anche quando ci ha svegliati, giorni fa, e ci ha tirato fuori dai nostri letti, dicendoci che dovevamo andare. «Andare dove, e perché?», ha chiesto Aamir, ma lei non ha risposto. Ci ha portato lungo delle strade buie, prima che sorgesse il sole, e ci ha fatto salire su una barca. A me è sembrato strano. Alla mamma non piacciono neanche, le barche. E poi, non eravamo soli… eravamo talmente tanti che neanche riuscivo a contarci, e così gliel’ho chiesto, alla mamma, perché non fossimo saliti su un’altra barca, magari più carina, soltanto noi tre. Ma lei non ha risposto”, così inizia Alqarib, il racconto di Giulia Quinzi, tra le vincitrici 2018 del premio “Scriviamoci”, quest’anno dedicato ai migranti.
Noi e gli altri, raccolta di 13 racconti scritti da giovani e curata da Carlo Albarello e Assunta Di Febo in cui è pubblicato anche quello di Quinzi, è stato presentato al Villaggio per la Terra 2019.
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