La 5^ G Turismo dell’ITET Don Luigi Sturzo di Bagheria, in vista dell’esame di Stato, ha sperimentato una nuova esperienza, ovvero affrontare una tematica molto attuale e toccante, che ad oggi continua a persistere nel mondo, quella degli MSNA, sarebbe a dire, i minori stranieri non accompagnati. 

Per coinvolgere appieno la classe in ciò, la professoressa Castello ci ha fatto vivere un’esperienza con persone che hanno avuto un confronto diretto con gli MNSA. 

A malincuore, queste persone le abbiamo potute incontrare solamente dietro uno schermo e non di presenza, causa Covid. 

Francesco Lo Iacono ed Elio Tozzi tramite videochiamata ci hanno reso partecipi delle loro esperienze. In particolare, Francesco Lo Iacono è maestro di Taekwondo, un’antica arte marziale originaria della Corea. Ha aperto una sua palestra a Bagheria dove insieme con i suoi figli allena piccoli e grandi campioni che tanta soddisfazione stanno dando in questa disciplina.

Abbiamo domandato a Francesco Lo Iacono della sua esperienza che risale a più di 10 anni fa quando è venuto a contatto con dei ragazzi libanesi. Li ha accolti in maniera quasi familiare, erano ragazzi che avevano vissuto solamente esperienze negative ed alquanto traumatiche.  Si stupivano per dei gesti semplici, per esempio quando gli veniva donata una maglietta o offerta una semplice pizza. Un’altra delle sue esperienze è stata a Lampedusa.  

Durante la missione umanitaria a Sciacca, dove ha portato dei giocattoli. I bambini all’inizio sono rimasti con l’aria un po’ indifferente ma poi si sono mostrati felici, d’altronde sono dei bimbi, che con delle semplici cose si divertono. Per quanto riguarda la loro età, si poteva notare che non tutti avevano l’età che dichiaravano, dato che una volta dichiarata la maggiore età, non avrebbero avuto accesso a tutte le cautele ed ai diritti, che invece potevano ottenere dichiarando di essere ancora minorenni. 

Francesco Lo Iacono ha avuto questo tipo di esperienza anche in Libano, dove è stato una settimana, dove ha assunto la tutela di tre ragazzi, con i quali ha instaurato un legame speciale, esperienza che ci ha coinvolti particolarmente, mentre lo ascoltavamo.

Grazie al supporto del CONI (Comitato Olimpico Nazionale) e della Federazione Italiana di Taekwondo, egli è riuscito ad offrire a questi bambini dei materiali utili per l’attività sportiva. 

Non abbiamo fondamentalmente trattato la tematica del razzismo, bensì dell’inclusione a livello sociale, poiché ancora nonostante le numerose evoluzioni a livello tecnologico e social, siamo rimasti fermi, sotto un certo punto di vista, per quanto riguarda il livello umano; dato che tutt’ora, anche nel nostro Paese, c’è molta gente che è fermamente convinta che queste persone vengano “a rubarci il nostro lavoro”. Non si tratta di patriottismo, bensì di egoismo e immoralità, dato che se queste persone rischiano la vita pur di fuggire, è solo perché cercano salvezza e desiderano un futuro migliore.

Basterebbe avere un minimo di empatia per comprendere che, se fossimo nelle loro condizioni, saremmo i primi a cercare Asilo. È facile esprimere opinioni basate sul nulla, dato che, di fatto, se noi non viviamo una situazione, non potremo mai capire cosa faremmo noi in quelle condizioni. 

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