Pastiglie che rilasciano eccipienti quando e dove occorre per evitare ulcere, niente più auto di proprietà, bambini che vanno a scuola da soli in car pooling, case interconnesse e tegole fotovoltaiche. Le stesse auto, quando ferme, faranno parte della rete e aiuteranno a stabilizzarla. Città dove l’energia sarà in condivisione e proveniente interamente da fonti rinnovabili. Non si tratta del trailer del prossimo episodio della saga di Star Wars, quello descritto è il futuro delle nostre città secondo Ernesto Ciorra, direttore funzione innovazione e sostenibilità del Gruppo Enel. Ma quando arriverà questo futuro? “È già adesso”, è la secca risposta che sembra uscire dalla sceneggiatura di uno spot commerciale. Ma Ciorra, bocconiano dalla cadenza marcatamente romana e la battuta pronta, almeno in parte dice il vero. Infatti già da qualche mese il colosso energetico italiano ha installato insieme a Nissan, le prime colonnine elettriche smart grid. La nuova generazione di colonnine è di tipo “bidirezionale”, se da un lato ricarica l’auto elettrica, dall’altro, l’auto stessa collegata, diventa stabilizzatore per la rete. Un progetto lungimirante, che tenta di risolvere fin da ora i problemi di picchi di richiesta energetica che le città del futuro dovranno gestire. Ed ecco che le auto diventeranno, oltre a mezzi di trasporto, “batterie con le ruote”.
La visione illustrata, non occorre essere appassionati di cinema fantascientifico, è attraente, ma tra la teoria e la realizzazione ne passerà di tempo. “Ti ricordi il cellulare Nokia – continua mister innovazione Enel – 10 anni fa era il primo nel mercato globale. Adesso è praticamente scomparso. Hai presente Hilton? Ha impiegato anni per diventare proprietaria di migliaia di stanze in quasi 80 paesi del mondo. Airbnb, in meno di 10 anni e senza possedere nemmeno una stanza sta raggiungendo il fatturato della catena alberghiera”. Ricorda come tutte le più grandi aziende del mondo sono nate da startup che hanno mosso i primi passi dentro dei garage, partorite dalle menti di giovanissimi universitari magari anche dall’aspetto trasandato e fuoricorso. “È difficile che in Italia, giovani riescano ad ottenere finanziamenti per le proprie nuove imprese”, e così è nata Enel for Start-Ups, per supportare, previa attenta valutazione, progetti di business. Hai visto mai che tra gli startupper non ci sia il prossimo Steve Jobs del mondo dell’energia.
Intanto si guarda al presente e proprio oggi l’AD di Enel, Francesco Starace, insieme a il Direttore della Divisione Globale e-Solutions Francesco Venturini hanno presentato il piano nazionale per l’installazione di circa 7mila colonnine entro il 2020, per arrivare a 14mila nel 2022. Un investimento tra i 100 e i 300 milioni di euro per lo sviluppo di una rete capillare di ricarica composta da colonnine Quick (22 kW) nelle aree urbane e Fast (50 kW) e Ultra Fast (150 kW), per la ricarica veloce, in quelle extraurbane.
Sembra tutto troppo bello, staremo a vedere se diventerà realtà nel prossimo futuro. Intanto rivolgo un ricordo nostalgico a Snake il videogioco del mio Nokia 3310, con cui ho atteso moltissimi autobus, prima dell’avvento di Facebook, in un era geologica collocata più o meno a 15 anni fa.
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