
“con i bambini non bisogna semplificare, occorre esplorare le loro potenzialità”
Lamezia Terme (dal nostro inviato Giuseppe Miscenà) – Fabio Truzzolillo è l’autore di “L’altra metà di Yusuf” edito da Coccole Books e presentato, in anteprima nazionale, al Festival Trame. Un libro che ha permesso ai bambini delle scuole elementari di Lamezia di diventare narratori di alcuni episodi di mafia.
Il progetto si è svolto durante l’hanno scolastico 2016/2017 portando la filosofia e il pensiero del festival Trame all’interno di vari istituti, e creando un esperienza culturale concentrata sull’antimafia anche al di fuori dei consueti cinque giorni estivi nei quali si svolge la manifestazione. La direttrice di Coccole Books, Daniela Valente, dichiara che il libro non ha un target ben definito nonostante la sua casa editrice si concentrata sulla produzione di libri per bambini. Secondo la Valente il libro è adatto a tutti perché, anche se con un linguaggio semplice, si trattano tematiche importanti e con messaggi fondamentale per una buona crescita delle nuove generazioni. Lo scopo del duro lavoro di Maria Teresa Morano, Daniela Valente e in particolare Fabio Truzzolillo era quello di istruire i bambini a crescere in una realtà diversa da quella dell’ultimo decennio; per non far vincere la mafia, non si deve aver paura di parlarne, la mafia vince sul nostro silenzio, sulla nostra omertà!
Attraverso questo lavoro si cerca di sensibilizzare i bambini su questo argomento ed evitare che in futuro loro abbiano paura come negli ultimi dieci anni.
“Con i bambini non bisogna semplificare, tutt’altro: occorre invece esplorare le loro potenzialità, che sono infinite e svariate”. Conclude così Truzzolillo, facendo capire a pieno il significato del suo libro. Lo scrittore vuole sottolineare l’atteggiamento omertoso delle persone che rende la mafia un fenomeno molto forte, secondo lui, se le persone imparassero ad essere come i bambini, senza paura di parlare,di immaginare e fantasticare anche sui fenomeni ed eventi più complicati, la mafia diverrebbe un fenomeno senza seguito in un certo senso ridicolizzato.
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