I ragazzi della 5^ GT dell’ITET Don Luigi Sturzo di Bagheria, in provincia di Palermo, hanno intervistato Elio Tozzi sull’incontro del 24 Marzo in collaborazione con Giornalisti Nell’Erba. La giornata è stata dedicata al progetto ”Il razzismo non è un’opinione”, in occasione della XVII Settimana d’azione contro il razzismo (dal 21 al 27 Marzo). Elio Tozzi è un ricercatore presso l’istituto Pedro Arrupe, un istituto di formazione politica a Palermo e fa parte di un’associazione chiamata ”Borderline Sicilia”, in cui opera come volontario e lì tocca con mano come viene gestito il fenomeno migratorio in Europa e soprattutto in Sicilia, verificandone le condizioni di accoglienza.

Inoltre, supporta l’Ufficio Speciale Immigrazione della regione Sicilia, aiutandolo a migliorare le politiche relative al fenomeno della migrazione.  

Durante l’incontro ci ha parlato della sua esperienza riguardo ai minori stranieri non accompagnati (MSNA), un tema che è stato approfondito da noi poiché durante il secondo anno è entrata a far parte della nostra classe una ragazza proveniente dalla Costa d’Avorio, anche lei venuta qui da minore insieme alla sorella e al fratello per dargli una vita migliore. Elio Tozzi ci ha spiegato che la migrazione è un percorso a tappe poiché comincia dal paese di origine e continua nel paese di approdo o di passaggio.  

Gli abbiamo chiesto quali siano le condizioni di questi minori non accompagnati al momento dello sbarco e come vengono gestiti i centri di accoglienza a causa della pandemia.

I minori vengono fatti sbarcare sempre per primi, e le autorità hanno l’obbligo di disporli presso una struttura sicura. Inoltre, questi ragazzi spesso si ritrovano ad avere 18 anni senza avere accesso a tutte le tutele e i diritti previsti per i minori, a causa del tempo che passa per la presa in carico del minore. 

Sulla questione della pandemia, le politiche di gestione del fenomeno migratorio hanno creato una divisione enorme in Italia. A volte nei centri covid, per esempio a Pozzallo, i gruppi che sbarcavano dalla nave quarantena, dovevano farsi altri giorni di quarantena a causa dell’arrivo di altri gruppi nello stesso centro. 

L’ultimo argomento affrontato è stato l’asilo politico, inserito nell’Art. 10 della Costituzione italiana. Siamo partiti da una domanda, ovvero perché l’Italia deve dare assistenza a queste persone? E la risposta – ha detto il volontario – è molto semplice, perché se un giorno la Sicilia o qualsiasi altro paese dell’Italia dovesse essere oggetto di bombardamento, noi avremo diritto a chiedere aiuto ad un altro paese e quindi ricevere protezione. Infine molti ragazzi si trovano in Italia da irregolari, cioè senza alcun permesso di soggiorno, senza carta di identità e senza possibilità di accedere a cure mediche, borse di studio e altri percorsi legali.

Le informazioni acquisite durante questa intervista sono state poi riportate durante l’incontro della giornata dedicata al razzismo, affrontando e discutendo questa tematica insieme a Paola Bolaffio, direttora del giornale online “Giornalisti Nell’Erba” e la sua redazione.

ADELINDA DOLCEMASCOLO 5^GT

MIRIAM BALISTRERI 5^GT

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