Che ci piaccia o no la plastica ci accompagna costantemente nella nostra quotidianità.

Sebbene sia potenzialmente nociva per il pianeta al momento non conosciamo un’alternativa valida utilizzabile per così tanti scopi come lo è il propilene.

Si usa per produrre parti di automobili fino ai più banali utilizzi giornalieri.

Si calcola che il valore di produzione del propilene superi i 100 miliardi annui.

Produrlo però non è esente dal consumo di energia, anzi per produrre propilene, infatti, ci vogliono temperature molto alte, intorno agli 800 °C.

Uno studio apparso su Science pubblicato dai ricercatori della Northwestern University, spiega come i ricercatori della prestigiosa università dell’Illinois abbiano trovato un modo meno dispendioso di energia per produrre il propilene.

Il metodo viene spiegato da Justin Notestein, un professore di ingegneria chimica e biologia della McCormick School of Engineering: “Invece di cercare il catalizzatore giusto, abbiamo decostruito la reazione di deidrogenazione ossidativa in due componenti – deidrogenazione e combustione selettiva dell’idrogeno – e quindi abbiamo progettato un materiale tandem che esegue entrambe le reazioni, in un ordine particolare.

Ciò ha prodotto le rese più elevate di propilene mai segnalate, fino al 30% in più attraverso un singolo passaggio con il reattore ad una temperatura di 450 °C.

Nessuno prima d’ora aveva mai raggiunto un tale risultato di efficienza. Ora bisognerà solo trovare altrettanta efficienza nel riciclare questo propilene.

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