
COP24
Katowice (dai nostri inviati) – La presidenza della COP24, quella in cui si sta scrivendo il rulebook, il regolamento attuativo dell’Accordo di Parigi, è in mano al padrone di casa, la Polonia. Che vuole arrivare al documento entro venerdi. “Avete avuto tre anni a disposizione – ha detto chiaramente Michal Kurtyka, presidente di COP24 e segretario di Stato all’Energia polacco, ai negoziatori di tutti i paesi del mondo: se non si arriva a breve ad una bozza pulita, le parentesi le toglie lui.
I tecnici hanno lavorato con foga, su qualche punto anche fino alle 5 di mattina. Su “mitigazione” i nodi sono sciolti, “non ho mai visto in tanti anni una forza di volontà e un impegno così da parte di tutti”, racconta una negoziatrice.
Meglio eliminare gli ostacoli, meglio forse trovare compromessi condivisi al più presto: se le parentesi restano in mano alla Polonia del carbone, quella stessa che organizza side-event per spiegare il senso di “clean fuel”, chissà quale libro delle regole potrebbe uscire fuori.

I nodi critici restano ancora quelli che riguardano aspetti relativi ai capitoli “trasparenza”, finanza climatica, adattamento. Ieri sera il lavoro dei tecnici, che hanno tentato di sciogliere il più possibile, è passato nelle mani dei politici. Le decisioni spettano a loro, così la responsabilità dei compromessi. Da oggi le trattative sono in mano alle coppie di ministri “facilitatori” che guideranno i gruppi intorno alle questioni spinose. Come si può immaginare, anche la scelta dei nomi per comporre le coppie è stato lavoro di fine diplomazia. Gli ultimi tre giorni sono decisivi. Quale rulebook ci aspetta?

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