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“Con gli USA non ci sono state frizioni” ha dichiarato il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda al termine del G7 Energia di Roma. Proprio questo è il punto. Se gli altri Paesi vogliono continuare nelle loro politiche energetiche e climatiche, come fanno a non avere un posizione di contrasto a quella degli Stati Uniti?
Dal suo insediamento, il presidente Trump ha riautorizzata l’apertura degli oleodotti Keystone XL e Dakota Access e smantellato il Clean Power Plan, la misura cardine voluta da Obama per il contrasto al cambiamento climatico. Senza dimenticare la promessa fatta a Marchionne e soci, durante un summit sull’industria dell’auto, in cui veniva garantita la deregolamentazione EPA sulle emissioni inquinanti dei veicoli.

Di seguito vi proponiamo la lettura dell’articolo di Sergio Ferraris, giornalista esperto di questioni energetiche e climatiche, su quanto è emerso dal G7 terminato ieri.

G7 energia arriva l’effetto Trump e siamo senza clima

Il G7 Energia è senza clima. Il G7 Energia di Roma infatti si è chiuso senza la joint declaration finale a causa del veto degli Stati Uniti che ha chiesto  di avere più tempo per rivedere, al peggio si suppone, le proprie politiche energetiche e quelle climatiche, compresi gli accori sul clima, come quello di Parigi. Al posto della dichiarazione finale è stato pubblicato un report di ciò che si è discusso in questi due giorni e che estremamente indicativo di ciò che è successo nella due giorni di Roma.
Superato il generico intento di limitare il surriscaldamento globale entro i 2°C al 2100 e magari a 1.5°C tutti i temi discussi hanno evitato in maniera accurata riferimenti netti al clima, anche durante il dibattito. Vediamo alcuni dati con l’analisi del contenuto (i paragrafi scelti sono stati lasciati in inglese per evitare fraintendimenti circa la traduzione. N.d.R.).
Ecco il primo estratto «All Heads of Delegation recognized the key role of the energy transition through the development of new market based clean energy technologies and through non market-distortive support measures. The enhancement of research and development of innovative technologies are crucial for the future, recognizing that economic growth and protecting the environment can and should be achieved simultaneously».
Sono 399 battute nelle quali si fa riferimento a delle generiche “market based clean energy technologies” che mettono automaticamente fuori dalla discussione le rinnovabili che non sono pronte per il mercato, sottolineando addirittura “through non market-distortive support measures”. Tradotto: nessun incentivo alle rinnovabili che potrebbe essere tacciato di distorsione del mercato, dei fossili ovviamente.
Ma proseguiamo. «They stressed that continued investment in the energy sector, in particular in quality energy infrastructure, in upstream development, in low emissions and in low carbon technologies and in energy efficiency, remains critically important for ensuring future energy security and mitigating risks to sustainable growth of global economy. They took note of the significant progress achieved during the last three years to strengthen energy security in the context of sustainability and growth».
Qui siamo a 489 battute, ed è interessante come vedere come si punti su sicurezza, infrastrutture di distribizuzione sull’efficienza energetica condendo il tutto con degli ingredienti evergreen come “low emissions”, “low carbon” e la chicca finale “sustainability and growth”. Quindi crescita, sostenibile e low, ossia basso, ma quanto basso non lo si dice, ne tanto meno si fa riferimento a zero emission o zero carbon, ossia zero emissioni o zero CO2. Insomma a guardare tra le righe si intravede qual è il l’obiettivo: il gas naturale.

Gas naturale in quantità

E infatti il paragrafo dedicato al gas naturale è tra i più corposi a testimoniare l’attenzione del G7 Energia verso questa fonte. In totale sono 998 battute di cui pubblichiamo questo estratto: «They welcomed the opening of new pipeline interconnections, new gas supply corridors, and the start of new and future LNG exports, with the aim of increasing market liquidity and diversity, and the management of disruption and emergencies. They also discussed the important role of storage as a component to a secure gas system. They reaffirmed the importance of greater flexibility of commercial clauses in LNG contracts, including relaxing destination clauses, and similar restrictive mechanisms». Notate il verbo “welcomed“.

Se le parole sono importanti i delegati del G7 Energia hanno dato il benvenuto…….

L’articolo di Ferraris continua qui: G7 Energia

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