altL’Air FuelSynthesis – AFS di Stockton-on-Tees, Inghilterra, ha sviluppato un sostituto artificiale per il carburante fossile, usando una tecnologia che cattura l’aria per creare del petrolio sintetico. Ad Agosto, utilizzando anidride carbonica e vapore acqueo, l’AFS ha prodotto 5 litri di benzina nel suo impianto pilota costato 1 milione di sterline.

Non sono però i primi a usare il CO2 per produrre carburante, infatti già altre aziende fanno una cosa simile: per esempio in California, “Carbon Science” ricicla CO2 per trasformarlo in idrocarburi, nel New Mexico gli scienziati del Laboratorio Nazionale Sandia stanno studiando come usare l’energia solare concentrata per trasformare il CO2 in monossido di carbonio da aggiungere a carburante liquido e, in Islanda, la Carbon Recycling International utilizza CO2 di scarto di un impianto di energia per produrre 5.000.000 di litri di metanolo per anno. Mentre i combustibili di queste aziende devono essere ulteriormente lavorati e addizionati di additivi chimici,l’AFS ottiene direttamente carburante che si può usare come benzina per le auto.

Purtroppo, però, al momento il sistema che estrae l’anidride carbonica dall’aria per creare benzina è ancora troppo costoso perché l’AFS usa l’energia elettrica: si parla di circa 500 € per catturare una tonnellata di CO2. Solo se L’AFS troverà energia rinnovabile a basso costo il processo sarà conveniente, e Peter Harris, presidente della compagnia, potrà, come ha dichiarato, produrre a pieno ritmo nel 2015. Al momento, però, i suoi collaboratori sono così occupati che, dopo ben due richieste da parte mia per un’intervista di cinque minuti, Mr Graham Truscott, addetto alle Relazioni Marketing e con gli Investitori ha rifiutato rispondendo così:”Ci piacerebbe rispondere a tutta questa attenzione personalmente, ma se lo facessimo, non ci sarebbe più tempo per andare avanti con lo sviluppo degli affari e del nostro progetto! Anche pochi minuti per ogni risposta esaurirebbero tutto il nostro tempo.”; e pensare che volevo chiedere solo se avevano calcolato le quantità di CO2 e idrogeno necessarie per soddisfare le enormi richieste mondiali di energia e considerato le possibili conseguenze per l’equilibrio del pianeta causate da uno sfruttamento esagerato di questi elementi!

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