
Ravenna – 28 settembre 2012 – ‘Fare i conti con l’ambiente’, la tre giorni di iniziative e di eventi che ha coinvolto l’intera Città di Ravenna sui temi dell’ambiente, della sostenibilità, delle politiche di utilizzo e riciclaggio delle risorse, della comunicazione ambientale, chiude i battenti con un bilancio positivo sotto ogni profilo. Il programma (7 Conferenze, 20 Workshop, 20 labMeeting, 14 Eventi Culturali) svolto nel gioello storico-architettonico che è il centro storico di Ravenna, ha fatto registrare un incremento di presenze di oltre il 10 per cento rispetto al 2011.
La trasmissione in diretta web (modalità video-streaming) delle principali conferenze, ha consentito di raggiungere anche molti operatori impossibilitati a venire a Ravenna, registrando picchi di migliaia di accessi come nel caso della conferenza di Philippe Daverio. Giunta alla quinta edizione deve il suo successo sia alla grande attualità dei temi trattati, sia alla particolare formula organizzativa basata sia sull’ampio coinvolgimento degli operatori pubblici e privati e degli enti locali, sia sulla distribuzione degli eventi in tutto il centro di Ravenna. “Grazie anche alla International Conference on Energy and Environment Rio+20, animata dalle relazioni di esperti dell’Unione Europea, l’edizione 2012 – dice l’Ingegner Giovanni Montresori, Presidente di Labelab. – a evidenziato ancor più la vocazione internazionale della manifestazione, in sintonia e in collaborazione con istituzioni ed esperti che costituiscono importanti riferimenti a livello mondiale sulle tematiche trattate”.
Le conferenze sono state aperte da Raffaele Cantone, il magistrato napoletano celebre per il processo alla cosca dei Casalesi, che ha fatto il punto sulle cosiddette “ecomafie”. “La mafia non è più quella di un tempo, coppola e lupara – ha detto – ma si è trasformata, e si è anche radicata nell’Italia centro-settentrionale. Quanto alle ecomafie, al giro di soldi legato allo smaltimento dei rifiuti, negli ultimi anni le leggi hanno permesso un contrasto maggiore: ma per combattere davvero la malavita bisognerebbe che anche gli imprenditori fossero più attenti a come smaltiscono i rifiuti, senza puntare solo alle soluzioni più a buon mercato… Spesso, risparmiare significa favorire la criminalità organizzata…”
Grande interesse nella seconda giornata di lavori per Philippe Daverio: il professore è tornato sui temi dell’ambiente prendendo lo spunto dal mutamento del significato che alcune parole hanno subito negli ultimi trent’anni, come “territorio” ed “ambiente”, collegato alla progressiva trasformazione delle aree agricole in industriali e poi in urbane, con la conseguente perdita della rispettiva identità, costruita nei secoli. Ciò è avvenuto senza prestare la giusta attenzione al rapporto armonico tra gli interventi, innescando rapidamente un processo di abbandono delle zone agricole e, globalmente, di riduzione del valore economico del territorio dello Stato. Recuperare la dignità delle zone agricole, ridare vita ai luoghi abbandonati che spesso svelano storia ed architetture che sono delle preziose testimonianze della nostra storia, riportare i corsi d’acqua alla propria originaria funzione di vie di trasporto e scambio di cultura e di persone di diversa cultura; intervenire organicamente sul territorio agricolo ed urbano per bilanciare armoniosamente le esigenze dell’imprenditoria e della qualità della vita dei cittadini sono solo alcuni dei temi trattati, con l’occhio attento ai risvolti economici di questi temi. L’auspicio espresso da Daverio al termine della sua relazione, visibilmente condiviso dal pubblico intervenuto massicciamente, è che il recupero della dignità e della capacità attrattiva del nostro Paese può avvenire solo con il coraggio di riportare le parole al proprio significato originario e ritornando ad un uso rispettoso delle vocazioni naturali del territori agricoli ed urbani. In pratica, attraverso l’avvio di una rivoluzione descritta sinteticamente come “educata”, nel senso più compiuto del termine.
Il filone internazionale ha interessato la “International Web Conference Rio+20” sulle tematiche cruciali che riguardano i grandi problemi che ruotano attorno all’energia e all’ambiente. Le relazioni, coordinate da Luigi Bruzzi e tenute da esperti mondiali e da delegati dell’Unione Europea. A 20 anni dal primo evento brasiliano, tenutosi nel 1992, è stata un’occasione importante per fare il punto sullo stato dell’ambiente sul nostro Pianeta. Gli esperti sono concordi nell’affermare che le risorse sono limitate e la gestione che stiamo facendo del Pianeta Azzurro non potrà che causare impoverimento, estinzioni e crisi sempre più profonde. Il modello economico vigente ha il fiato corto, sopraffatto da nuove esigenze e dalla necessità di preservare la natura e la sopravvivenza dell’animale-uomo stesso. La Web Conference di Ravenna2012 così come gli altri atti della manifestazione costituiscono un’occasione importante per discutere dello sviluppo e dell’implementazione di una vera “green economy” (disponibili su www.ravenna2012.it al termine della manifestazione).
Altri protagonisti delle conferenze e del labecamp di venerd’ 28, Lorenzo Pinna, “braccio destro” storico di Piero Angela a Quark e Superquark, intervenuto sul tema gestione oculata ed intelligente dei rifiuti – chiave per le civiltà per accedere alla cosiddetta “modernità”, David Newman (Presidente Mondiale ISWA), Antonio Pergolizzi (Coordinatore Area Legalità Legambiente), Filippo Brandolini (Herambiente), Gianluca Cencia (Direttore Federambiente), e i giornalisti Alessandro de Pascale, Marco Gisotti, Marco Fratoddi, Paola Bolaffio, Umberto Torelli.
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