
Nel quartiere di Monteverde Nuovo, in via del Casaletto 400, sede dell’Ente Roma Natura, dal 14 al 16 luglio, sono esposte le opere di una giovane “artista”, Laura Catini, 20 anni (della nostra redazione). La mostra comprende opere che abbracciano diverse correnti in modo nuovo e vitale: astrattismo, surrealismo, arte concettuale e arte povera. Immersa nel verde e accompagnata da un piccolo rifresco, grazie ai colori vibranti ci introduce bene alla stagione estiva.
LA MOSTRA.
Diverse le opere ispirate al Surrealismo, che l’artista definisce il suo “stile di vita”. Surrealista da sempre, ancor prima di sapere cosa fosse il Surrealismo e di amare Dalì, Magritte e Mirò, Catini è convinta che tale movimento artistico non sia mai morto: “Credo che si sia preso una lunga vacanza perché so che c’è chi vuole riaprire gli occhi nella società di oggi, c’è chi vuole risvegliare tutto il sistema…intanto premo sul pulsante start a modo mio”. Il percorso della mostra inizia con un esperimento, che sposa ingrandimenti macrospici di dettagli di “moda”, intesa come artisticità in senso lato e come esperienza creativa (“Fin da piccola, disegnavo tanti abiti che immaginavo per le più svariate situazioni, abiti di cui poi ho sperimentato la creazione con la complicità di mia madre”), con le trasposizioni dell’astratto, che viene ripreso costantemente negli anni: “E’ come se la mia mente elaborasse e, automaticamente, realizzasse in modo immateriale. Il risultato si concretizza in un’immagine confusa ma altrettanto ricca di significato”. L’artista ama la luce, il colore, la sua presenza materica e il loro reciproco influenzarsi. Quadri, istallazioni, opere realizzate con tante tecniche, poesie, ne vengono invase. Da qui scaturisce anche la pittura sul vetro e l’impiego del vetro nei suoi lavori, così come la serie che sperimenta gli effetti provocati da pochi colori della stessa gamma cromatica ma di tonalità diversa, combinati insieme e uniti a una cascata di materiale brillante che talvolta copre solo parte della superficie dipinta talvolta totalmente. “Il modo di procedere è simile al dripping e più in generale al gesto automatico surrealista, poiché si fonda sul principio di casualità, improvvisazione e il rifiuto di ogni costruzione formale a favore della gestualità e del dinamismo del corpo. Come nel dripping, la tela viene posta a terra e lavorata da tutti e quattro i lati, ripetendo gli stessi gesti. Qui, però, ogni tela cambia per il modo in cui è steso il colore e per il materiale impiegato”. Differente è anche il modo di operare che nel dripping richiede la sgocciolatura del colore sulla tela, mentre in questa serie l’artista lavora a contatto con essa, servendosi di diversi mezzi (spugna, pennelli o direttamente con le mani). Il risultato è un gioco di colori e di luci che, richiamando Rothko, vuole suscitare emozioni nell’osservatore, scavando nell’interiorità. A partire dal 2012, Catini ha iniziato ad avvicinare l’idea, ossia il processo analitico, alla sperimentazione. Infatti, se da un lato è chiaramente apprezzata l’arte concettuale, tuttavia ciò non la limita a sfruttare le componenti manuali e materiali. Nel suo lavoro cerca di unire il concetto con la bellezza dell’effetto del materiale, di cui si serve per esprimerlo, perché crede che il materiale debba parlare da se’, come se spiegasse lui stesso il significato del lavoro finale. “L’uno non è subordinato all’altro.”
Arte povera. Suggestioni da Pistoletto. Rivelazione di spontaneità combinata con le proprietà energetiche, fisiche e metamorfiche del materiale puro, primo, incontaminato o del materiale industriale come il vetro, gli specchi, la gomma, la stoffa; preleva questi materiali dalla realtà e giocando con l’odore, la temperatura, il suono e vuole risvegliare i cinque sensi, ma anche tentando una ribellione all’ideologia politica dominante e alla logica commerciale del sistema dell’arte e i suoi spazi espositivi.
La mostra è dedicata a una zia della giovane “artista” a cui è anche omaggiata una piccola retrospettiva; oltre che a uno zio che ne ha sempre apprezzato le doti.
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