Lui dice di non saperne nulla, ma nell’inchiesta che vedrebbe indagato il patron dei rifiuti del Lazio Manlio Cerroni si ipotizza l’associazione per delinquere, l’estorsione, la truffa, il traffico illecito di rifiuti. Lo scoop è dell’Espresso: secondo il settimanale, l’avvocato della monnezza, presidente del Colari, è nel mirino della Direzione distrettuale antimafia con il coordinamento del procuratore Giuseppe Pignatone. Dei tre filoni d’inchiesta, uno riguarderebbe la gestione di Malagrotta, gli impianti per la produzione di combustibile da rifiuti (cdr) che l’imprenditore ha costruito ad Albano e la cava di Monti dell’Ortaccio, dove secondo il prefetto e commissario per l’emergenza rifiuti Goffredo Sottile dovrebbe presto arrivare la nuova mega discarica della capitale.
A seguire le indagini i pm Maria Cristina Palaia e Alberto Galante. Cerroni è “sorpreso”: dice di non saperne nulla.
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