La festa della donna non è solo mimose e tanti auguri, può essere anche un’occasione per ricordare l’impegno delle donne in tanti aspetti fondamentali della nostra vita, tra cui anche l’inquinamento e l’ambiente.
Uno studio della Commissione Europea afferma che sono proprio le donne in Italia ad essere le più attente all’ambiente, soprattutto quelle tra i 30 ed i 35 anni e di reddito e cultura medio-alti. Includendo anche le giovani tra i 18 e i 24 anni che sono informate e si interessano alla sostenibilità, secondo l’Osservatorio Nazionale degli stili di vita sostenibili si arriva ad un totale di 31 milioni di italiane. Oltre ad essere più attente, le donne sono anche più attive con conferenze, associazionismo e finanziamento delle iniziative ambientaliste.
L’AIC (Associazione Italiana Coltivatori) ha rivelato inoltre che le quote rosa nell’imprenditoria agricola stanno acquistando sempre più rilievo. “L’aumento delle imprese agricole condotte da donne è ormai un fatto consolidato. Campania e Sicilia in particolare sono le due regioni che presentano un numero considerevole di aziende agricole gestite da donne – afferma Giuseppe Santoianni, Presidente AIC – Dall’ultimo censimento del 2010 ad oggi si evince un aumento di circa il 5% e proprio in chiave femminile”. Il successo imprenditoriale femminile negli ultimi anni ha evidenziato un legame molto forte con le aziende legate alla natura, come piccoli laboratori per trattare i propri prodotti, generalmente di piccole dimensioni.
“La sostenibilità non può che essere donna” afferma Laura Marchini, Communication manager di Carlsberg Italia e donna comunicazione azienda del 2015-2016 “perché si tratta di tematiche in cui la parte scientifica va a braccetto con il business ma anche con l’attenzione verso gli altri. Mi piace molto Vandana Shiva ad esempio – prosegue la Marchini – perché ha un modo di comunicare molto soft e delicato, tipico della cultura indiana, mentre esprime contenuti sempre molto forti e pungenti”.
Il settore più drammatico in cui le donne vengono coinvolte in prima persona è quello dell’inquinamento, che comporta gravi rischi per la salute dei propri bambini. “I dati diffusi dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) sulla mortalità infantile legata all’inquinamento sono davvero preoccupanti. La morte silenziosa per inquinamento causa nel mondo la morte di 1,7 milioni di bambini all’anno sotto i cinque anni” ha dichiarato Rossella Muroni, presidente di Legambiente. Proprio in questa lotta all’inquinamento c’è un grande impegno da parte dei cittadini e soprattutto delle donne, che dal Nord al Sud dell’Italia denunciano i problemi nella speranza di un ambiente più salubre per i propri figli. Dalle Mamme Coraggio di Acerra a quelle di Napoli, dalle Mamme Volanti bresciane di Castenedolo che hanno sorvolato in aereo discariche e laghetti per fotografare e filmare il degrado del proprio territorio, alle Mantua Mothers di Mantova, otto donne che producono materiali divulgativi e altre iniziative per diffondere la conoscenza sull’inquinamento dell’aria che sta mettendo a rischio la salute dei bambini.
“Da sempre le donne hanno assunto un ruolo chiave nella conservazione della natura e della sostenibilità – dichiara Maria Grazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF – con un approccio non tecnico ma molto legato al senso della vita, ad una maggiore empatia, contro il cinismo e l’indifferenza che molto spesso caratterizzano l’economia e la vita non sostenibili. Come WWF abbiamo fatto moltissimi progetti di conservazione, e in quei Paesi dove esiste ancora la biodiversità le grandi eroine della biodiversità sono state proprio figure femminili. Le donne sono spesso il motore di trasformazione, sostenibilità e sviluppo di un’economia sostenibile delle comunità.”
Uno studio Istat dimostra inoltre che sono le donne ad occuparsi dei comportamenti ecologici che riguardano la sfera privata e domestica, incluso il consumo, la tutela e la qualità dell’acqua.
Il calcolatore ambientale sul sito di SodaStream (leader nella produzione e distribuzione di sistemi di gasatura domestica di bevande), ad esempio, può fornire dati utili, consentendo di calcolare l’impatto ambientale del consumo di acqua e bevande in casa. L’esperimento con una famiglia di quattro persone ha prodotto i seguenti risultati: 5.044,7 MJ (MegaJoule) che equivale all’energia consumata da 30 lampadine accese per un mese; 104,8 kg di rifiuti, equivalenti a undici palazzi di 8 piani di bottiglie impilate. Conoscere il proprio impatto ambientale aiuta donne, ancora oggi in molti casi “padrone” delle case, uomini e bambini a ridurlo. “In occasione della Festa delle Donne, ci piacerebbe ricordare che sono loro le principali promotrici degli stili di vita sostenibili e sono prevalentemente loro a fare quei piccoli gesti quotidiani di rispetto nei confronti dell’ambiente. Noi contiamo sulle donne anche in quanto portatrici di messaggi e comportamenti sostenibili verso le future generazioni” ricorda Petra Schrott, responsabile marketing di SodaStream Italia.
Auguri a tutte le Donne, a quelle green ancora di più.
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