Domani è il mio ultimo primo giorno di scuola, il mio ultimo primo giorno di liceo (speriamo). Sarà che sto aspettando questo giorno da quell’ormai lontano 2013, sarà che sono sempre ansiosa alla vigilia di date così importanti, ma io ho paura. Ho passato sui banchi di scuola, in una classe grigia e scolorita dodici anni della mia vita ed ora, quando quel traguardo si fa sempre più nitido, ho paura. Tra poco meno di un anno dovrò decidere cosa fare della mia vita… insegnate, impiegato, medico, astronauta, pittrice, scrittrice, nullafacente… ed io, ora più che mai, ho paura. Il punto è che in fondo, quelle quattro mura che condanniamo e recriminiamo tanto, in realtà ci fanno sentire “protetti”, al sicuro e immuni dal mondo e dalla vita, quella vita che, forse, non abbiamo mai visto veramente. La verità è che, forse, ho sempre avuto qualche problema con le ultime volte. È un po’ una fissazione. L’ultima notte su quel letto, l’ultimo ricordo di quella città, l’ultimo tramonto al mare, l’ultima pagina di un libro, l’ultimo sguardo alla camera dell’hotel prima di chiudere la porta e consegnare la chiave, l’ultimo tuffo dell’estate, l’ultima foto e poi vado via…

Domani sarà il mio ultimo primo giorno di liceo. Sarà pure da malinconici, nostalgici e smielati, ma ora ho le lacrime agli occhi. In realtà, oggi non volevo che quest’ estate finisse. La mia ultima estate da liceale, la mia ultima estate di pura libertà. Ma stasera, ho ripensato ai corridoi della mia scuola… a come quelle aule raccontino storie infinite dal profumo di un passato che non può e non deve invecchiare… Quindi ora,  sorrido di nuovo: da domani ritornano i pomeriggi a studiare e le mattine a ridere, le ansie condivise insieme alla tua compagna di banco, la paura che il tuo nome possa essere pronunciato e risuonare nella classe come un eco che non finisce mai, gli attimi prima che quel compito in classe così difficile arriva sul tuo banco, le interrogazioni più impossibili che poi puntualmente sono quelle che più ci danno soddisfazione.
E ora, in questa notte che precede il mio ultimo primo giorno di scuola, mi chiedo dove sarò tra un anno, se avrò deciso cosa fare della mia vita e del mio futuro, se avrò scelto di curare le persone o girare il modo e scrivere articoli, se sarò già partita per l’università, se quella  maturità che ora fa tanto paura si rivelerà solo un’immagine sbiadita o di che colore sarà il ricordo del liceo che mi porterò dentro.
Quest’anno, il MIO ultimo anno, voglio vivere ogni istante, voglio innamorarmi di poeti e poesie. Voglio innamorarmi persino di principi di fisica e concetti di matematica. Quest’anno, il MIO anno, voglio meravigliarmi fin quando una riga di quel libro sgualcito mi colpisca il cuore. Quest’anno, il MIO anno, voglio stupirmi e appassionarmi con tutta me stessa della bellezza che mi circonderà e che sfoglierò con le dita, e dell’ultima gita, dell’ultimo tema. Come sempre, ma di più…
E ora non posso far altro che augurarmi e augurare a tutti quelli che come me, domani, cominceranno il loro ultimo anno di superiori “buona fortuna per questo lungo viaggio che sia fino alla luna o solo fino a casa”.

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