28 settembre 2012: destinazione Perugia Science Fest. Prima tappa d’obbligo lo “Science Spritz”, un aperitivo scientifico, che prevedeva stuzzichini a base di noccioline e patatine, corredati da esperimenti con degli oggetti di uso quotidiano, tra cui la famosa “bomba” con coca cola e Menthos. Nella stanza a fianco c’era “la palestra della matematica” dove venivano dimostrate leggi matematiche “fisicamente” ovvero facendo esercizi con strumenti e attraverso il proprio corpo. Lo Science Spritz è stato interessante ma, secondo noi, era spiegato in un modo adatto a bambini piccoli. La palestra di matematica era molto più stimolante e ci siamo molto divertiti a giocare con la torre di Hanoi. Si tratta di un gioco in cui devi predisporre dei cilindri di varie dimensioni uno sopra l’altro in ordine decrescente, la difficoltà sta nello spostare la torre all’interno di una griglia di tre caselle muovendo un cilindro per volta e ricomponendola in un numero massimo di mosse. Questo esercizio ci è sembrato molto intelligente e propedeutico per il ragionamento logico.
Seconda tappa: la Facoltà di Fisica in cui doveva esserci il collegamento con il CERN di Ginevra ma ahimè qualche “problema tecnico di trasmissione” ha condizionato la tabella di marcia. Quindi siamo stati in una piccola stanza nella quale ci hanno fatto vedere diversi tipi di campioni di plancton fossilizzati attraverso un potentissimo microscopio elettronico. Visti al microscopio apparivano come strane figure geometriche, come la spirale , cerchi…
A dire il vero da “un microscopio elettronico” ci aspettavamo molto di più e a parer nostro sia l’osservazione che la spiegazione sono state un po’ noiose.
E arriviamo alla terza e ultima tappa, la più gradita, lo spettacolo di Marco Paolini “ITIS Galileo” , un monologo riguardante colui che ha dettato le regole dll metodo scientifico moderno: Galileo Galilei. Fa da sfondo alla presentazione l’Auditorium “S. Francesco al prato”, un posto magico che ha permesso di entrare subito nello spirito giusto.
Paolini parla di Galileo come di una persona chiusa, con un pessimo carattere, che non ha mai risposto a quella dannata lettera inviatagli da Keplero, altro astronomo copernicano.
Allo spettacolo c’era gente di tutti i tipi: bambini assonnati, adulti in preda all’ilarità e signori anziani che si perdevano di continuo e si giravano a chiedere: “Ma cosa sta dicendo”? Insomma le personalità del pubblico erano poliedriche ma la fantastica interpretazione di Paolini le ha tutte coinvolte un una grande risata. Dalla rappresentazione siamo usciti tutti sapendo molte cose su Galileo, sull’astronomia e sulla mentalità dell’epoca. La nostra serata è finita così, con applauso scrosciante sull’ultima frase del monologo di Paolini: ” Eppur si muove”.
Punto d’arrivo: la meravigliosa consapevolezza che la scienza non è una disciplina scolastica astrusa e per pochi eletti, ma una materia affascinante ed emozionante, soprattutto se spiegata con maestria e semplicità.
Irio Mamone Capria
e Massimo Dolci
IIIA Media Carducci Foligno
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