
Sergio Ferraris
Premiati i vincitori di “Energia del Vento 2016“, premio istituito dall’ANEV (Associazione Nazionale Energia del Vento). A vincere i giornalisti ritenuti “più meritevoli da ANEV nell’aver affrontato i temi dell’ambiente, dell’energia rinnovabile ed eolica”: Sergio Ferraris, Igor Staglianò, Luca Pagni, Lucas Duran e Gianluca Zapponini.
Sergio Ferraris, direttore di QualEnergia e Presidente Comitato scientifico per il premio nazionale di Giornalisti nell’Erba, si è aggiudicato la categoria Web. Igor Staglianò (Rai 1) vince, invece, la categoria TV, Luca Pagni (La Repubblica) la categoria Stampa, Lucas Duran (Radio Vaticana) la categoria Radio e Gianluca Zapponini (Startmag) la categoria Under 30.
«Anche quest’anno il premio ha visto la partecipazione di giornalisti di notevole spessore e la premiazione di firme tra le più prestigiose nel panorama giornalistico italiano” – ha commentato Simone Togni, Presidente dell’ANEV – “affrontare temi come quelli dell’energia e dell’ambiente, spesso molto tecnici, e riuscire a comunicarli rimanendo fedeli ai fatti e ai dati scientificamente comprovati è la sfida che il Premio ANEV pone e che i giornalisti premiati hanno soddisfatto egregiamente. Che il Premio giornalistico ANEV sia stimolo per un buon giornalismo”.
Per Ferraris “l’informazione ambientale vive un momento difficile. Assistiamo alla chiusura di trasmissioni, alla riduzione dell’interesse da parte dei media generalisti, mentre quelli specializzati soffrono per la crisi generale dell’editoria e per la transizione verso le nuove tecnologie che necessitano di impegni e risorse notevoli per affrontare con successo la transizione dalla carta al digitale“.

Queste le sue considerazioni sulla chiusura da parte della dirigenza Rai di un programma storico come Ambiente Italia e di uno nuovo, come Scala Mercalli. “È contraddittorio il fatto che mentre si va verso una crisi climatica, si pensa all’economia circolare come soluzione alla crisi economica che riesca a coniugare sviluppo e ambiente, si riduca l’informazione ambientale. C’è di sicuro un gap tra le aspettative dei cittadini in materia d’informazione ambientale e l’offerta da parte dei media. Il problema vero, però, è trovare le declinazioni, i linguaggi, le modalità di un’informazione ambientale che stia al passo dei tempi e delle sfide e che riesca ad affermarsi al di sopra del “rumore di fondo” rappresentato dalla moltiplicazione degli stimoli informativi che oggi abbiamo con i social, con la fruizione dell’informazione ventiquattrore su ventiquattro, facilitata dai mobil device “.
Determinante il ruolo della stampa anche in tema di transizione energetica, “sulle energie rinnovabili, l’informazione gioca un ruolo essenziale. Il passaggio dei cittadini dal consumo alla produzione energetica da fonti rinnovabili, l’affermarsi della mobilità sostenibile, la gestione di risorse come l’energia attraverso i dati, sono fenomeni che stanno arrivando tutti assieme e che avranno necessità di un’informazione dettagliata, precisa, direi accurata come la chirurgia. – conclude Ferraris – E se i cittadini non saranno informati nel migliore dei modi possibili queste tecnologie ci metteranno molto più tempo ad affermarsi e non abbiamo tempo, perché la crisi climatica incalza e se non saranno prese delle decisioni chiare e nette a tutti i livelli, da quello del singolo alla politica internazionale, lasceremo ai nostri figli un pianeta peggiore di quello che abbiamo ricevuto in “prestito”. E andremo oltre ai due gradi nel 2100, con conseguenze gravi per tutta la vita sulla Terra».
Sergio Ferraris è anche tra i fondatori FIMA (Federazione Italiana Media Ambientali) e, tra gli altri, vincitore del Primo premio “Reporter per la Terra 2015” in occasione della Giornata della Terra.
Facebook Comments