
Pesci e pescatori saranno contenti di sapere che Dan Watson, un brillante studente della Glasgow School of Art e del Royal College of Art ha vinto il Premio James Dyson 2012 con la sua ‘SafetyNet’, una innovativa rete a strascico che rispetta l’ambiente e le creature marine garantendo allo stesso tempo il lavoro ai pescatori.
Il 40% della popolazione mondiale dipende dalla pesca, però ogni anno 27.000 tonnellate di pesce, spesso proprio specie a rischio, sono rigettate in mare morte perché essendo troppo giovani non resistono alla pressione dell’emersione rapida o perché non sono commestibili. Fra le ragioni per cui questo accade è che i pesci più piccoli,che spesso non si accorgono neanche di essere stati catturati, non riescono a fuggire in quanto le maglie delle reti che dovrebbero permettere la loro uscita si restringono durante la pesca a strascico. Inoltre le reti trascinate sulla sabbia si rovinano e rovinano il fondo marino e si consuma molto più carburante per questo tipo di pesca.
La proposta di Dan Watson risolve tutti questi problemi. Innanzitutto la sua rete divisa in due da un separatore permette di sfruttare le abitudini delle diverse specie di pesci quando sono impauriti per salvare le specie a rischio; la parte inferiore della rete ha maglie larghe per consentire ai merluzzi, che quando sono spaventati nuotano verso il basso per nascondersi sotto la sabbia, di fuggire; mentre la parte superiore della rete, con maglie più piccole permette di catturare specie commerciali come l’asinello o eglefino e il merlango che quando sono impauriti tendono a nuotare verso l’alto. Per garantire comunque ai pesci di piccole dimensioni di fuggire dalla parte superiore, infine, Dan ha realizzato degli anelli che inseriti nelle maglie ne evitano la chiusura e si illuminano ad intermittenza per segnalare le vie di fuga. Gli anelli sono di tipo diverso: possono contenere delle batterie da sostituire oppure essere alimentati da una turbina che produce energia grazie al movimento dell’acqua. Inoltre gli anelli sono adattabili a qualunque tipo di rete esistente.
‘SafetyNet’ permette di ottenere altri vantaggi di tipo economico ed ambientale: trainata a un metro sopra al fondale evita siail danneggiamento di fondale e reti,chel’eccessivo consumo di carburante.
Grazie alla Fondazione James Dyson, che finanzia il premio internazionale annuale per studenti di ingegneria, Dan e la sua università riceveranno 10.000 £ ciascuno. C’è da augurarsi che le SafetyNet vengano prodotte su larga scala molto presto: sarebbe un bel guadagno per il mare e per chi di mare vive.
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