di Edona Xhaferri*
Nel quartiere di San Marco a Perugia, è nato un disegno di riqualificazione del territorio: si tratta di un’area dismessa che la comunità ha deciso di trasformare in una green area .
La tutela ambientale parte da chi vive in un territorio e dev’essere poi sostenuta dalle varie istituzioni: nel caso di San Marco, infatti, da un’iniziativa popolare è nato un progetto che è stato subito appoggiato dal sindaco di Perugia, Andrea Romizi. I cittadini stessi sono stati i primi a raccogliere proposte ed idee per risolvere i vari problemi di sicurezza e per la risistemazione del loro territorio.
Il progetto rispetta il bilancio di sostenibilità, che viene applicato in tutte e tre le aree; quella ambientale, economica e sociale. La sostenibilità economica-sociale è rispettata grazie alla costruzione di un luogo d’incontro per gli abitanti, i quali gestiranno l’area e la utilizzeranno per scambiare prodotti tipici del territorio.
I cittadini, però, desiderano soprattutto valorizzare l’aspetto ambientale. L’obbiettivo primario del progetto è infatti la realizzazione di uno spazio ecosostenibile.
La pianificazione consisterà nel ristrutturare un’area abbandonata con la creazione di parchi, camminamenti e orti urbani: i cittadini vogliono uno spazio che colleghi città e campagna, ma che rispetti l’ambiente.
Il progetto verrà applicato ad un vasto piazzale di fronte a quello che viene chiamato “i 3 fichi”, un antico rudere situato in una zona ad alta circolazione ed in prossimità del terminal degli autobus.
La comunità, per diffondere ed incentivare il progetto, ha organizzato incontri ecologici: i cittadini hanno partecipato a delle giornate in Piedibus per riflettere sulle problematiche della circolazione pedonale a San Marco e inoltre hanno dato il via in prima persona ai lavori, partendo dalla pulizia del territorio.
La ristrutturazione procede con lentezza, ma nonostante ciò, i cittadini di San Marco continuano a sperare seguendo il loro motto: “Se uno sogna da solo, è solo un sogno. Se molti sognano insieme è l’inizio di una nuova realtà”.
*della redazione de La Siringa, articolo in gara per #gNe12
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