IL VIRUS PREISTORICO CHE MINACCIA IL MONDO

Giulia Bernardini 3^B
Alessio Prischi 5^E

BUFALA!

SIBERIA- Il dottor Egor Artemiev, virologo siberiano, è stato accusato di aver deliberatamente diffuso un virus preistorico da lui stesso scoperto nei ghiacciai dei Monti Altaj. Il motivo? Guadagnare dalla vendita del vaccino che aveva già brevettato.
Tutto è iniziato nel febbraio dello scorso anno, quando il dottor Artemiev, insieme al suo team di ricerca, ha organizzato una spedizione per studiare i carotaggi del Tavan Bogd, il ghiacciaio più grande della zona.
“Abbiamo trovato un agente patogeno che non assomiglia a nulla di conosciuto”, questo è quello che aveva dichiarato in una conferenza stampa a ottobre: un batterio rimasto intrappolato nel ghiaccio per 15.000 anni; nessuno immaginava però che questa scoperta potesse trasformarsi in una minaccia globale.
Secondo fonti anonime, Artemiev avrebbe isolato il virus, denominato SBR-CoV-24, e sviluppato un vaccino segreto prima di rilasciarlo nell’ambiente.


Si dice che abbia contaminato l’acqua potabile e di conseguenza agricoltura e allevamenti locali.
“Era un’occasione troppo grande per lasciarsela sfuggire”, avrebbe detto ad un collega. “Il vaccino sarà il futuro, e io ne ho il controllo”.
Il virus, che inizialmente provoca sintomi simili ad un raffreddore, si evolve in qualcosa di molto più grave: problemi respiratori, febbre molto alta e, nel peggiore dei casi, danni al sistema nervoso.
I primi casi sospetti sono stati segnalati in Russia e in Corea del Nord; da subito le autorità hanno cercato di mettere in sicurezza la zona per contenere la diffusione.
La svolta più inquietante però è arrivata pochi giorni fa, quando la compagnia farmaceutica chiamata PharmaSib, di cui Artemiev è proprietario, ha annunciato di avere già un vaccino pronto. Il prezzo? Esorbitante.
La popolazione è stata invitata a mantenere la calma, anche se la paura è sempre più forte. Intanto, gli esperti lavorano notte e giorno per trovare una cura alternativa.
Questa vicenda potrebbe essere ricordata come uno dei più grandi scandali nella storia della medicina moderna.