L’equilibrio tra salute, ambiente e gusto

di Botti Giulia, Paffarini Alessia e Shi Francesca, 3N, Liceo G. Alessi, Perugia

Referente: Chiara Fardella

Il consumo di carne è un argomento chiave nel corso del dibattito attuale sulla sostenibilità. Mentre i consumatori italiani continuano a preferire la carne di animale con certificazione di qualità, come ad esempio quella promossa dal Consorzio Sigillo Italiano e da A.O.P. Italia Zootecnica, la FAO prevede che il consumo a livello globale aumenti, in particolare nei paesi in via di sviluppo. 

La carne diventerà più accessibile nei Paesi in crescita demografica e con poca disponibilità economica, mentre il consumo nei Paesi economicamente più sviluppati si concentrerà su carne ben tagliata e di qualità per rispettare raccomandazioni di salute e sostenibilità. Tuttavia, è probabile  che la produzione non sarà sufficiente a soddisfare la domanda. 

Da un lato, l’allevamento intensivo consente di ridurre i costi e di contribuire al fabbisogno alimentare di milioni di persone, ma dall’altro pone gravi dubbi sull’impatto ambientale e il benessere degli animali. Le mega-farm in Cina e le “Concentrated Animal Feeding Operations” negli Stati Uniti, ovvero grandi imprese agricole con significative emissioni di ammoniaca e metano che vengono rilasciate all’aria aperta, causano inquinamento e hanno un impatto sul cambiamento climatico. In Italia, la zootecnia funziona con regolamentazioni finalizzate a garantire sia il livello di qualità della carne prodotta che una tentata riduzione dell’impatto ambientale. 

Aumentando l’allevamento intensivo sorge anche il pericolo di malattie animali che proliferano all’interno degli allevamenti, e che possono essere trasmesse per zoonosi agli umani. Questo alto rischio di contaminazione è solitamente la conseguenza della vita degli animali in ambienti affollati e delle scarse precauzioni prese, come accade tipicamente negli allevamenti intensivi. 

In Italia la carne è consumata in grandi quantità (non riscontriamo quindi gravi carenze di  proteine di origine animale), ma negli ultimi anni abbiamo riscontrato una crescente preoccupazione sulla sostenibilità dell’allevamento.

 Cosa possiamo fare per essere certi che stiamo mangiando della carne “green”? 

Come prima cosa, l’UE ha creato un programma: “In Europe we care for beef”, che promuove una scelta coscienziosa e salutare, ma oltre questo ecco alcune cose che possiamo fare: 

  • l’acquisto di carne con sigillo del consorzio italiano;
  • preferire carni pregiate e non soltanto quelle più economiche (spesso il basso costo è indice di condizioni di produzione scarse);
  • scegliere produzioni A. O. P. e O. P. il più possibile;
  • ridurre le porzioni di carne (preferendo la qualità alla quantità);
  • scegliere di comprare da allevamenti al pascolo o animali nutriti con erba.

In conclusione, se da un lato l’allevamento intensivo permette di soddisfare la domanda, soprattutto nei paesi in crescita, dall’altro porta con sé problemi come il benessere degli animali e l’inquinamento. In Italia, ci sono leggi che cercano di garantire carne di qualità e ridurre i danni ambientali, ma è importante fare scelte più consapevoli. Acquistare carne con certificazioni di qualità, come il sigillo italiano o i prodotti A.O.P. e O.P., può aiutarci a fare una differenza positiva per la salute e il pianeta.