di Rachele Bonafede 1P Liceo Alessi, Perugia
Referente: Chiara Fardella
Avete mai acquistato un prodotto da Amazon? La risposta della maggior parte delle persone sarà “sì”, questo perché Amazon è il sito perfetto e a disposizione di tutti dove poter comprare in modo facile e veloce. Purtroppo, nonostante l’importanza di questo sito, gli sprechi per spedire i pacchi, dai più grandi ai più piccoli, sono enormi, non solo per l’incremento esponenziale del trasporto delle merci per la consegna in dettaglio a domicilio, ma anche per il volume enorme degli imballaggi, dei resi e della merce invenduta.Fino a 100 mila prodotti nuovi vengono distrutti ogni mese in Italia, quindi potete immaginare quanto spreco ci sia in tutto il mondo.
La piattaforma Amazon è stata fondata il 5 luglio 1994, una data relativamente vicina a noi, ma allo stesso tempo scioccante per le risorse tecnologiche che avevano in quel periodo. Inizialmente Jeff Bezos, ex amministratore e fondatore dell’azienda, decise di sfruttare Amazon solo come libreria online, ma dopo poco si allargò e iniziò a vendere una vasta gamma di prodotti diversi, fino a farlo diventare come lo conosciamo noi oggi.
Con il tempo, e con la crescita della ditta, si scelse di diminuire l’utilizzo della plastica nelle spedizioni, e sostituirla con il cartone. Ma gli sprechi che Amazon causa con lo sfruttamento dei materiali sono ancora enormi; secondo una ricerca del 2020 fino a 200 milioni di chili di imballaggi non vengono riciclati e finiscono nei mari ad inquinare, dove poi rimangono finché non si degradano da soli.
Anche se questa scelta sarà difficile da accettare da molte persone, la cosa migliore che possiamo fare come singoli, è di iniziare a comprare di meno online, soprattutto da grandi aziende come Amazon, poiché queste sono quelle che consumano di più senza pagarne le conseguenze; i cittadini di tutto il mondo dovranno riiniziare a introdurre la moda delle piccole aziende, così che gli sprechi diminuiranno e di conseguenza le plastiche usate.
