di Clemente Villano, 1D Liceo Galeazzo Alessi di Perugia
Referente: Chiara Fardella
Perugia non si può certo dire che sia una città linda, ma almeno, come riportato da vari siti come Arpa Umbria e Il meteo.it, Perugia risulta essere una delle città con l’aria più pulita tra le capitali di regione: infatti,gli unici gas leggermente di troppo sono l’Ozono O3 e l’Ozono Os, che comunque non sono presenti in quantità dannose per la salute umana.
Tuttavia la città più inquinata dell’Umbria risulta essere Terni, dove nella maggior parte delle zone, secondo Arpa Umbria, si sono registrati livelli anomali di gas dannosi, in particolare con misurazioni dai 56 µg/m3 fino a 80 µg/m3 nella zona di “Le grazie” di Terni. Questi valori sembrano altissimi, ma se li confrontiamo con i dati di altre regioni misurati da Il meteo.it in altre regioni più importanti come Lombardia, Lazio, Campania o Piemonte, noteremo che sono molto bassi; quando si tratta di salute, comunque, non si deve sottovalutare nessun campanello di allarme e si deve risolvere il problema tramite provvedimenti.
Ma quali sono questi possibili provvedimenti? A prima vista si potrebbe pensare che una buona idea sia offrire gratuitamente mezzi ecologici e non troppo costosi come le biciclette elettriche a tutti gli umbri, tuttavia questa non sarebbe una soluzione in quanto l’Umbria è una regione prevalentemente collinare e ricca di rilievi, perciò non ci sono le condizioni per usare quotidianamente dei mezzi parzialmente motorizzati, senza contare che si potrebbe incappare in problemi di salute se lo sforzo fosse eseguito da persone anziane o con difficoltà respiratorie. Una soluzione simile e alternativa sarebbe fornire macchine completamente elettriche facendole pagare di meno rispetto alle macchine a benzina, tuttavia questa soluzione è anche controproducente perché le macchine elettriche sono costose da produrre e la loro produzione a ritmi così intensivi causerebbe una enorme quantità di scarti e gas dannosi per l’ambiente.
Alcuni cittadini addirittura pensano che una soluzione efficace sarebbe espandere il minimetrò a tutta Perugia e zone circostanti, ma anche questa soluzione sarebbe estremamente costosa, dato che solo l’opera attualmente presente è costata circa 98 milioni di euro, perciò allargarlo a tutte le zone di Perugia sarebbe un’opera dal probabile costo di oltre 150 milioni di euro: una spesa insostenibile.
Una soluzione che è già in atto è provare a conservare la flora locale, specialmente gli alberi, in modo che possano assorbire la co2 e ridurre l’inquinamento, tuttavia uno dei gas più dannosi e inquinanti è il monossido di carbonio, che non viene assorbito dalle piante ed è tossico per gli esseri umani: questo gas è prodotto dalla combustione di combustibili fossili, e l’unica soluzione per questo problema sarebbe abolire completamente le macchine alimentate da combustibili fossili e costringere a usare solo quelle elettriche. Questo tuttavia ci riporta alla situazione considerata in precedenza, senza considerare che il divieto alla circolazione di auto con motore tradizionale farebbe restare senza mezzi di trasporto privati chiunque non possa permettersi una macchina elettrica.
Un’altra possibile soluzione sarebbe ridurre al meno possibile gli sprechi di energia, in modo da produrre solo l’energia strettamente necessaria ed evitare qualunque spreco; oltre a ciò, si potrebbe incentivare, magari con degli sconti, la frutta e la verdura di stagione o a km 0, in modo da non dover inquinare a causa del trasporto.
Come detto prima, una delle migliori soluzioni è usare l’auto il meno possibile e preferire, per quanto al momento risultino disorganizzati o scomodi per le aree poco coperte o del tutto non servite, autobus e minimetrò e usare i mezzi solo per i lunghi tragitti, mentre per quelli brevi è preferibile andare a piedi o in bicicletta. Infine, un metodo adottato da molte persone è installare dei pannelli fotovoltaici per soddisfare il fabbisogno energetico giornaliero della casa e per ridurre l’inquinamento dovuto alla produzione di energia.
